Linea Guida “Controlli sanitari all’arrivo e percorsi di tutela sanitaria per i migranti ospiti presso i centri di accoglienza” - Presentazione e download
La Linea Guida “I controlli alla frontiera. La frontiera dei controllo. Controlli sanitari all’arrivo e percorsi di tutela per i migranti ospiti nei centri di accoglienza” nasce nell’ambito del “Programma Nazionale Linee Guida Salute Migranti”, sviluppato dall’Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà (INMP) in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e con la Società Italiana di medicina delle Migrazioni S.I.M.M.
Il documento nasce come strumento operativo per le organizzazioni e i professionisti sociosanitari che quotidianamente si impegnano nell’assistenza dei migranti e dei richiedenti protezione internazionale; e affronta il tema degli accertamenti sanitari da effettuare in fase di soccorso e prima assistenza, e nelle diverse fasi del percorso di accoglienza.
Sono state prese in considerazione le principali malattie infettive e diffusive (tubercolosi, malaria, epatite B e C, HIV, parassitosi, infezioni sessualmente trasmissibili) e alcune patologie cronico-degenerative (diabete, anemie, ipertensione, carcinoma cervice uterina) la cui diagnosi precoce si associa a una riduzione degli esiti negativi per la salute e dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale. Sono state anche considerate alcune condizioni di particolare fragilità, come la gravidanza, che prevedono percorsi di accoglienza differenziati.
Per la realizzazione della Linea Guida è stata seguita una metodologia rigorosamente evidence-based, che ha previsto una ricognizione sistematica della letteratura biomedica sui temi individuati. In totale, sono stati reperiti e valutati criticamente 1.059 documenti e formulate 50 raccomandazioni in riferimento alle strategie da adottare per l’identificazione precoce dei bisogni di salute dei migranti.
Queste ultime sono state contestualizzate all’interno delle diverse fasi che attualmente caratterizzano il percorso di accoglienza dei migranti sul territorio italiano, secondo un approccio che tiene conto delle priorità assistenziali per l’individuo e per la sanità pubblica, e delle opportunità offerte dal contesto (spazi, mezzi disponibili e tempi di permanenza dei migranti); e comunque in una prospettiva di continuità assistenziale, che va dalla valutazione iniziale in fase di soccorso, alla visita medica completa in fase di prima accoglienza, fino alla presa in carico vera e propria in fase di seconda accoglienza. Nello specifico, le raccomandazioni sono volte tanto alla rilevazione di segni e sintomi suggestivi delle specifiche condizioni morbose, quanto all’identificazione dei soggetti asintomatici da sottoporre a screening, sulla base di specifici criteri epidemiologici e/o di esposizione a fattori di rischio. Indipendentemente dalle procedure e dai test utilizzati, viene sottolineata la necessità di porre attenzione alla dimensione linguistica e socio-relazionale nei diversi setting di intervento, attraverso l’adattamento dei contenuti e della forma dei messaggi ai sistemi culturali di riferimento delle persone. Infine, si enfatizza la necessità che il personale sociosanitario sia adeguatamente formato all’approccio interculturale e riceva supporto psicologico nella gestione di situazioni che possono rivelarsi emotivamente stressanti.
In allegato alla pagina è disponibile il download della pubblicazione in lingua italiana e della sintesi in lingua inglese.