Sicurezza e salute dei lavoratori stranieri del comparto edile (CCM 2013)
QUADRO GENERALE - La presenza di lavoratori stranieri nei differenti settori del tessuto produttivo italiano e, in particolare, nel comparto delle costruzioni è aumentata in modo costante negli ultimi anni, in particolare il settore dell'edilizia rappresenta da molti anni uno dei maggiori settori d'inserimento lavorativo della popolazione migrante presente in Italia e anche uno di quelli con la maggiore numero di infortuni sul lavoro. La frequenza degli infortuni sul lavoro è amplificata, insieme al rischio per la salute, anche a causa della scarsa conoscenza delle norme, della difficoltà di comprensione linguistica, per la giovane età, la carenza di informazione e formazione e la ridotta percezione dei rischi legati al lavoro. Così come previsto dal Decreto legislativo 81/2008 e s.m.i. il contenuto della informazione/formazione, che il datore di lavoro è tenuto a fornire, “deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche”. Rivolgendo l’attenzione al più ampio tema della promozione della salute dei lavoratori stranieri, infatti, emergono barriere linguistiche e culturali che ostacolano il pieno godimento del diritto alla salute sancito dalla legislazione nazionale (D.Lgs. 286/98) che prevede l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) come strumento per garantire “parità di trattamento” per tutti gli stranieri presenti regolarmente in Italia. Gli ostacoli incontrati dai cittadini/lavoratori stranieri nell’accesso ai servizi sanitari insieme a una scarsa cultura della prevenzione sono tra i principali fattori alla base dell’inappropriato ricorso ai servizi d’emergenza, del ridotto ricorso ai servizi di prevenzione, diagnosi e cura e della frequente discontinuità dei percorsi diagnostico-terapeutici da essi intrapresi.
IL PROGETTO - A partire dal quadro descritto, il progetto Sicurezza e salute dei lavoratori stranieri del comparto edile mirava a sostenere il sistema delle Piccole e Medie Imprese (PMI) del settore edile per una migliore presa in carico della salute del lavoratore straniero.
ENTE RESPONSABILE: Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie e della Povertà (INMP)
ENTI COINVOLTI: INAIL - Direzione Centrale Prevenzione, con il supporto delle Direzioni Regionali di Lazio, Lombardia e Veneto, e Commissione Nazionale dei Comitati Paritetici Territoriali (CNCPT), con il supporto dei Comitati Paritetici Territoriali di Lazio, Lombardia e Veneto.
OBIETTIVI - Il progetto è stato avviato con l’obiettivo generale di fornire un sostegno al sistema delle PMI del settore edile, per una migliore presa in carico della salute del lavoratore straniero attraverso la sperimentazione di un modello formativo.
Il primo obiettivo specifico ha puntato a definire un modulo formativo sperimentale sul diritto alla salute e sulla promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, destinato ai lavoratori stranieri del comparto edile, come parte di un modello replicabile di azione info-formativa (D. Lgs. 81/2008).
Il secondo obiettivo specifico ha mirato ad accrescere le conoscenze dei lavoratori stranieri in merito alle norme generali su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché sulle modalità di accesso e di funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) (normativa sul diritto alla tutela della salute).
ATTIVITÀ - A partire dalla revisione della letteratura in materia e dall’analisi di contesto, è stato definito il “pacchetto formativo” nell’ambito dei corsi di aggiornamento previsti ai sensi del D. Lgs. 81/08. L’intervento formativo sperimentale ha integrato la trattazione delle nozioni relative a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con l’introduzione di informazioni sul diritto alla salute, sull’accesso al SSN e sull’organizzazione dei servizi sanitari, con l’intento di favorire l’integrazione sanitaria dei lavoratori stranieri e facilitare una migliore comprensione dei temi trattati. Inoltre, è stata inclusa la presenza in aula dei mediatori transculturali dell’INMP sia per veicolare le informazioni sul diritto alla tutela della salute sia per facilitare la comunicazione tra docente e discenti (art. 36 del D. Lgs. 81/08). Oltre ai contenuti, il percorso formativo ha assunto un carattere innovativo anche per quanto attiene la metodologia, puntando al trasferimento di conoscenze e competenze attraverso metodologie didattiche interattive e culturalmente orientate, supportate dal materiale multilingue rilasciato ai partecipanti.
Il pacchetto formativo prodotto è stato articolato in due corsi di aggiornamento per ogni CPT coinvolto: uno standard, della durata di 6 ore; uno sperimentale, della durata di 8 ore.
Complessivamente sono stati formati 245 lavoratori stranieri attraverso 13 corsi di aggiornamento (7 standard e 6 sperimentali) nei 5 CPT coinvolti e un corso di formazione base presso il CPT di Roma.
VALUTAZIONE - Al fine di valutare la sperimentazione, sono state condotte due tipologie di analisi: una quantitativa, attraverso l’analisi dei questionari somministrati in aula (apprendimento in entrata, apprendimento in uscita e qualità); una qualitativa, attraverso le testimonianze delle tre mediatrici transculturali dell’INMP coinvolte nell’ambito del progetto e il focus group condotto da INAIL.
RISULTATI - Dalla sperimentazione del modello formativo progettato è emerso il significativo contributo che offre la mediazione transculturale nella formazione base. Per quanto riguarda, invece, i corsi di aggiornamento professionale il ruolo del mediatore è risultato di minore utilità perché tale tipologia di formazione è rivolta principalmente ai lavoratori presenti in Italia da molti anni, con conoscenza del territorio, della lingua italiana e del modus vivendi italiano. In merito all’acquisizione di contenuti in materia di diritto alla tutela della salute, dall’analisi dei dati è emersa l’efficacia della formazione, così come per quanto concerne l’ambito dei diritti dei lavoratori in materia di salute e sicurezza. Questi risultati sono in linea con gli obiettivi del progetto e sono stati presentati nella pubblicazione finale del progetto, in allegato alla pagina web in formato pdf, dal titolo Sicurezza e salute dei lavoratori stranieri del comparto edile. Sperimentazione di un modello formativo.
TERMINE DEL PROGETTO - Giovedì 18 febbraio si è tenuta la riunione conclusiva del progetto Sicurezza e salute dei lavoratori stranieri del comparto edile attuato nell’ambito del Programma CCM 2013.
L’incontro ha visto la partecipazione di tutto il gruppo di lavoro che ha operato nelle 24 mensilità del progetto. In particolare, hanno partecipato ai lavori i rappresentanti di: Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), Commissione Nazionale per la prevenzione infortuni, l'igiene e l'ambiente di lavoro (CNCPT), Comitato Paritetico Territoriale (CPT) di Roma – questi ultimi in rappresentanza anche dei CPT di Milano, Bergamo, Verona e Varese.