Progetto ForMe – Percorso formativo per mediatori transculturali in ambito sanitario
ForMe è un progetto europeo, proposto dal Ministero dell’Interno e attuato dall’INMP in partenariato con il Ministero della Salute.
L'obiettivo generale è quello di contribuire al miglioramento qualitativo dei servizi di assistenza socio-sanitaria resi alla popolazione straniera, con particolare riferimento ai cittadini dei Paesi terzi, nel rispetto del principio di garanzia del diritto alla salute e di un’appropriata erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) sul territorio nazionale.
L'obiettivo generale è perseguito attraverso i seguenti obiettivi specifici:
1. condivisione di ruolo e funzioni del mediatore transculturale in ambito sanitario, con particolare riguardo agli aspetti legati alla facilitazione dell’accesso ai servizi socio-sanitari;
2. elaborazione partecipata di un documento utile alla definizione di linee guida nazionali per un percorso formativo del mediatore transculturale in ambito sanitario.
I destinatari dell’azione sono i cittadini dei Paesi terzi (destinatari diretti) interessati a un percorso formativo sulla mediazione transculturale in ambito sanitario; i cittadini dei Paesi Terzi (destinatari finali) che accedono ai servizi sanitari pubblici; le Amministrazioni nazionali e regionali che abbiano un ruolo rilevante nella valorizzazione del curriculum del mediatore transculturale in ambito sanitario.
ForMe ha avuto una durata di 12 mesi e si è chiuso il 30 giugno 2015.
L’attività si è sviluppata intorno a 3 macroaree:
• costituzione e funzionamento di un tavolo di lavoro nazionale, coordinato dall’INMP, degli stakeholder istituzionali rilevanti per il tema “formazione-salute-mediazione”. Hanno partecipato attivamente ai lavori del tavolo i rappresentanti degli Assessorati alla salute delle Regioni Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e della P.A. di Trento, insieme a quelli delle Aziende sanitarie di Prato e Palermo, dei Ministeri della salute, del lavoro e politiche sociali, dell’istruzione, università e ricerca, dell’Isfol e dell’Università di Tor Vergata. Il Tavolo tecnico ha rappresentato un importante luogo di incontro e confronto dei diversi attori che, in funzione del ruolo e dell’esperienza, hanno potuto contribuire alla definizione del curriculum formativo del mediatore transculturale in ambito sanitario, tenendo in considerazione le diverse conoscenze e competenze richieste dal profilo.
• censimento e analisi dell’offerta formativa/domanda di mediazione culturale in ambito sanitario, attraverso la mappatura dei percorsi formativi esistenti a livello regionale (n. 109 percorsi), in particolare per quanto riguarda la formazione professionale (n. 73 corsi) e la rilevazione del fabbisogno presso le strutture sanitarie (n. 41 schede) delle Regioni partecipanti al progetto. Il doppio percorso di analisi, e il confronto dei rispettivi risultati, hanno permesso di identificare gli elementi caratterizzanti il curriculum formativo del mediatore e rispondenti agli specifici fabbisogni in ambito sanitario.
• progettazione, sperimentazione e valutazione di un modello didattico-formativo in grado di sviluppare le competenze richieste al mediatore transculturale in ambito sanitario. Il modello si è focalizzato sullo sviluppo di conoscenze teoriche (in particolare rispetto alla normativa di ingresso, al diritto alla salute e agli aspetti sanitari di diagnosi e cura) e di capacità trasversali quali leadership, ascolto attivo, comunicazione, mediazione, conoscenza della cultura ospite e di quella ospitata, conoscenza di almeno due lingue (italiana e di almeno 1 Paese terzo). Il modello è stato quindi sperimentato attraverso un percorso pilota per 21 mediatori culturali provenienti da diversi Paesi e residenti in diverse Regioni e Province autonome italiane. Il percorso formativo ha visto una prima formazione in aula, di 140 ore, completata da un periodo di training on the job presso l’ambulatorio dell’INMP allo scopo di mettere in pratica le conoscenze acquisite, anche attraverso un supporto/affiancamento da parte di tutor (mediatori esperti) dell’Istituto. Ogni discente ha concluso il percorso con l’elaborazione e discussione di una tesina finale che, insieme agli altri strumenti di verifica, ha permesso una prima valutazione dell’efficacia della formazione in termini di incremento delle conoscenze e miglioramento dei comportamenti, nonché della qualità percepita dai discenti.
Infine, in un’ottica di accountability, i risultati del progetto sono stati disseminati in occasione dell’evento conclusivo, che si è tenuto presso l’INMP il 22 e 23 giugno 2015, durante il quale è stata distribuita la pubblicazione finale: un volume, realizzato con il contributo dei referenti del Tavolo tecnico, che costituisce insieme un report tecnico-scientifico e un documento metodologico utile al prosieguo del dibattito e del lavoro di definizione della figura professionale del mediatore transculturale in ambito sanitario.