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Salute della popolazione immigrata
Negli ultimi due decenni i fenomeni migratori hanno ridisegnato la demografia di alcuni Paesi europei. Nei Paesi dell’Europa occidentale, gli immigrati rappresentano uno dei gruppi di popolazione più giovani, ma anche potenzialmente più vulnerabili.
In Italia la presenza di immigrati è aumentata notevolmente nel primo decennio del XXI secolo, stabilizzandosi negli ultimi anni intorno ai 5 milioni. Al 1 gennaio 2018 gli stranieri residenti sono 5.144.440 (8,5% della popolazione italiana), in prevalenza donne (52%). Romania (1.190.091), Albania (440.465), Marocco (416.531), Cina (290.681), Ucraina (237.047) rappresentano le comunità straniere più rappresentate.
Il fenomeno migratorio costituisce di per sé un rilevante determinante di salute che agisce lungo l’intero processo, dal suo inizio fino all’arrivo nel Paese di destinazione.
Tutta la letteratura scientifica è concorde nel riscontro di un iniziale vantaggio di salute degli immigrati rispetto ai nativi al momento dell’arrivo nel Paese ospitante: è il cosiddetto “effetto migrante sano”, riferibile alla selezione dei più giovani e più sani all’origine del progetto migratorio. Lo stato di buona salute al momento dell’arrivo in Italia è stato rilevato anche da uno studio condotto dall’INMP (pubblicato sulla rivista internazionale European Journal of Public Health) nelle strutture di prima accoglienza per i migranti di Lampedusa e Trapani-Milo, dove tra il 2015 e il 2016 gli specialisti dell’Istituto hanno visitato quasi 8.000 soggetti, rilevando che la gran parte delle patologie presentate dai migranti al momento dell’arrivo non costituisce motivo di allarme per la salute pubblica.
Tuttavia, come già osservato in Paesi di più lunga tradizione migratoria, all’aumentare del tempo di permanenza nel Paese ospite, si riduce il vantaggio di salute degli stranieri, per il cosiddetto “effetto migrante esausto”, conseguenza dell’assimilazione dei comportamenti più insalubri della popolazione autoctona (fumo, alimentazione) e della precarietà delle condizioni di vita che li espone al rischio di contrarre patologie tipiche della marginalità.
Nonostante questo fenomeno in Italia sia ancora in uno stadio iniziale, alcuni studi condotti sugli stranieri residenti, frutto della collaborazione istituzionale e scientifica tra INMP e ISTAT, confermano come il vantaggio di salute degli immigrati residenti da più tempo nel nostro Paese si stia riducendo, anche se nel complesso sembrerebbero godere ancora di migliori condizioni rispetto alla popolazione italiana. Tali studi, pubblicati sul numero monografico di Epidemiologia & Prevenzione intitolato “Lo stato di salute della popolazione immigrata in Italia: evidenze dalle indagini multiscopo Istat”, derivano dai dati raccolti nel 2005 e nel 2013; in tale periodo le differenze nella percezione della salute fisica rispetto agli Italiani si sono annullate e gli stranieri hanno una maggiore probabilità di riferire cattiva salute se residenti in Italia da oltre 10 anni.
La sezione si focalizzerà, oltre che sulla collaborazione avviata con l’ISTAT, anche sull'attività di monitoraggio dello stato di salute della popolazione immigrata, con particolare riguardo a quello dei lavoratori stranieri, sulle evidenze epidemiologiche prodotte nell'ambito della rete degli Studi Longitudinali Metropolitani (SLM) e sul progetto, con fondi PNRR, dedicato allo studio circa la prevalenza di malattie cardiovascolari e metaboliche nella popolazione immigrata.
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Le attività dell'Osservatorio
Progetto PNRR - DIABETHIC: “Cardio-metabolic diseases in immigrants and ethnic minorities: from epidemiology to new prevention strategies”Il progetto si focalizza sullo studio delle malattie cardiovascolari e metaboliche nelle popolazioni immigrate e della relazione tra queste malattie e i fattori di rischio socioeconomici. Il progetto è finanziato dall’Unione Europea (NextGenerationUE) nell’ambito della call PNRR: M6/C2_CALL 2022 >> |
Monitoraggio della salute della popolazione immigrataTra i compiti istituzionali dell’INMP vi è il monitoraggio sistematico e tempestivo dello stato di salute e dell’assistenza sanitaria della popolazione immigrata >> |
Produzione di evidenze epidemiologiche da progetti collaborativi (ISTAT, Rete SLM)Descrizione delle attività ed evidenze scientifiche prodotte a seguito dei progetti di collaborazione avviati - ad esempio con ISTAT - e nell'ambito rete degli Studi Longitudinali Metropolitani (SLM) >> |
Salute dei lavoratoriTra i compiti istituzionali dell'INMP vi è il monitoraggio della salute dei lavoratori immigrati. A tal fine nel 2016, l’INMP ha firmato un accordo di collaborazione con l’ASL TO3 del Piemonte per analizzare e valorizzare i dati database longitudinale Work History Italian Panel (Whip-Salute) >> |
Salute della popolazione immigrata - PubblicazioniTutte le pubblicazioni prodotte nell'ambito dell'Osservatorio Epidemiologico - libri, monografie, articoli scientifici, comunicazioni a convegni - sul tema della salute della popolazione immigrata >> |
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