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“L'internazionalizzazione del SSR”: il DG Camponi al convegno di Palermo per parlare del PNES e delle nuove sfide per la sanità pubblica

“L'internazionalizzazione del SSR”: il DG Camponi al convegno di Palermo per parlare del PNES e delle nuove sfide per la sanità pubblica

Palermo, Palazzo dei Normanni - 19 Novembre 2024. Il Direttore generale dell'INMP Cristiano Camponi ha partecipato all'evento “L'internazionalizzazione del SSR: Nuove sfide per una Sanità dinamica”, or­ga­niz­za­to dal Pro­f. Al­ber­to Fi­ren­ze, Di­ret­to­re sa­ni­ta­rio del Po­li­cli­ni­co di Pa­ler­mo e Re­fe­ren­te per la Re­gio­ne Si­ci­lia­na del Pro­gram­ma Mat­to­ne In­ter­na­zio­na­le Sa­lu­te (Pro­MIS), strut­tu­ra a sup­por­to del­le Re­gio­ni nei pro­ces­si di in­ter­na­zio­na­liz­za­zio­ne. 

Al con­ve­gno, che aveva l’obiettivo di promuovere l’importanza per i sistemi sanitari pubblici di ­accedere ai pro­gram­mi eu­ro­pei e in­ter­na­zio­na­li per la sa­lu­te, la ri­cer­ca e l’in­no­va­zio­ne e di come attrezzarsi per poterne cogliere tutte le reali potenzialità, hanno partecipato esperti della sanità nazionale e siciliana.

In questo contesto, dopo l'intervento di Barbara Labella, Autorità di gestione presso il Ministero della salute del Programma nazionale equità nella salute (PNES), Camponi ha illustrato le opportunità derivanti dall'asse di intervento, nell'ambito del Programma, "Contrastare la povertà sanitaria", di cui INMP è Organismo Intermedio e al quale collaborano le 38 aziende sanitarie (beneficiarie dei fondi) delle sette regioni del Mezzogiorno.

Il Direttore generale ha dato un feedback positivo sulla capacità di risposta alle attività del progetto dimostrata da parte delle aziende sanitarie siciliane, soffermandosi poi su alcuni aspetti fondamentali dell'approccio che caratterizza l'asse di intervento dell'Istituto. 

Il primo è la prospettiva human centered, che considera la persona all'interno dell'ecosistema in cui è inserita e che quindi coinvolge tanto le discipline sanitarie quanto quelle sociali e della mediazione culturale. 

Il secondo è il lavoro di rete, anche con gli enti del terzo settore, attraverso lo strumento della co-progettazione. La sinergia, afferma il Direttore, se ben organizzata porta certamente a un efficientamento delle risorse economiche. 

Il terzo aspetto è la sanità di prossimità, ovvero la capacità dei servizi di uscire dalle proprie sedi per raggiungere l'assistito.

“Le persone vulnerabili sono tra le più difficili da raggiungere e incontrano le maggiori barriere nell'accesso. Una rimodulazione dei servizi che avvicini le persone è l'obiettivo da perseguire”, ha dichiarato Camponi, “Il Covid ha dato un'accelerazione in tal senso, è importante non disperdere l'esperienza maturata in quel periodo e recuperare quel pactum fiduciae tra sanità e utenza che talvolta tende a venir meno”.

Il DG ha concluso il suo intervento condividendo la convinzione che il Programma, al di là del suo impatto economico, rappresenterà per le regioni del Mezzogiorno l’occasione per sviluppare le competenze necessarie e mettere a terra progetti strutturati, e che la capacità di saper cogliere queste nuove importanti opportunità dovrà essere motivo di orgoglio per i manager della sanità.