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INMP all’incontro “Le povertà sanitarie in Italia” nell’ambito del XXV Convegno Nazionale di Pastorale della Salute

Cristiano Camponi durante il suo intervento al convegno "Le povertà sanitarie in Italia"

11 maggio 2024 - Si è svolta il 10 maggio 2024 a Verona la sessione dedicata alle “Le povertà sanitarie in Italia” del XXV Convegno Nazionale di Pastorale della Salute, alla quale ha preso parte il Direttore generale dell’INMP, Cristiano Camponi, con un intervento dal titolo “Contrastare la povertà sanitaria”.

Dopo i saluti istituzionali dell’Università di Verona, del Ministro della Salute e del Segretario Generale della CEI, sono iniziate le relazioni sul tema da parte di Chris Brown Direttore dell’Ufficio europeo per gli investimenti in salute e lo sviluppo dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), di Ketty Vaccaro, Responsabile dell’Area welfare e salute del Censis, di Alberto Siracusano, Coordinatore del Tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale del Ministero della Salute, di Silvio Brusaferro, Università degli Studi di Udine, di Americo Cicchetti, Direttore generale della Programmazione sanitaria, Ministero della Salute e del Direttore generale dell’INMP.

Nel suo discorso, Camponi ha rappresentato il ruolo dell’Istituto, la cui mission consiste nella sperimentazione e nell’applicazione, a supporto e al fianco di chi permanentemente eroga servizi sanitari, di modelli che mirino a una più efficace presa in carico socio-sanitaria delle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità socio-economica, in un’ottica di contrasto delle disuguaglianze di salute.

Ha poi ricordato che i dati preliminari ISTAT per il 2023 stimano al 9,8% della popolazione gli individui in condizioni di povertà assoluta. Inoltre, secondo i dati pubblicati dallo stesso ISTAT nel recente rapporto BES 2023 sul benessere equo e sostenibile in Italia, risulta in aumento il numero di cittadini che rinunciano a prestazioni sanitarie necessarie a causa di problemi economici o legati a caratteristiche dell’offerta, come la difficoltà di accesso. La quota delle persone che hanno dovuto fare a meno delle cure ammonta al 7,6% sull’intera popolazione nel 2023, per un totale di circa 4,5 milioni di cittadini, con una crescita soprattutto nella quota di chi rinuncia per motivi economici.

Nel suo discorso, il Direttore generale si è poi soffermato sulla complessità e multidimensionalità del fenomeno della povertà sanitaria che si manifesta in diversi modi: accesso limitato ai servizi sanitari, disuguaglianze negli esiti di salute, fragilità sociale, difficoltà nell'aderire alle terapie.

È in questo contesto che l’INMP, spiega Camponi, attua il suo mandato, attraverso le tre direttrici dell’assistenza socio-sanitaria, della formazione e della ricerca.

Il DG ha citato il crescente impegno dell’Istituto in ambito internazionale, ma soprattutto nazionale, come quello che lo vede nel ruolo di organismo intermedio per l’area di intervento “Contrastare la povertà sanitaria” del Programma Nazionale Equità nella Salute del Ministero della Salute. In questo ambito, l’obiettivo è quello di ridurre le barriere di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari per le persone vulnerabili dal punto di vista socio-economico, nelle 38 aziende sanitarie delle 7 Regioni target dell’intervento del Programma: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

Ha poi ricordato la presenza dell’Istituto sull’isola di Lampedusa dove nell’ultimo anno, su mandato del Ministero della Salute, ha rafforzato la sua presenza e collaborazione a supporto delle competenti autorità locali, a partire dall’attivazione, prevista dalla Legge 50/2023 e avvenuta lo scorso settembre, della postazione medicalizzata 118, a beneficio di tutta la comunità isolana, e dalla definizione partecipata e condivisa di protocolli operativi di presa in carico e assistenza sanitaria della popolazione migrante. Impegno proseguito attraverso la collaborazione con le strutture sanitarie locali in campo materno-infantile, di prevenzione della tubercolosi attiva e dell’odontoiatria sociale.

Ha infine ricordato altre iniziative di sanità pubbliche per l’attuazione e la sperimentazione di modelli volti ad aumentare l’efficacia della presa in carico delle persone in condizioni di vulnerabilità socio-economica su tutto il territorio nazionale, sempre attuando un approccio di rete, ponendosi al fianco delle autorità locali erogatrici dei servizi nelle regioni italiane non coinvolte nel Programma Nazionale per l’Equità nella Salute.

Camponi ha concluso l’intervento evidenziando come sia con un approccio di rete che l’Istituto si pone al servizio delle persone in condizioni di marginalità socio-economica, contribuendo a mettere in comunicazione gli attori che a diverso titolo possono influenzare lo stato di salute delle persone, promuovendo soluzioni concrete finalizzate a contribuire alla riduzione delle disuguaglianze di salute e a garantire a tutti un accesso equo alle cure.

A conclusione dell’evento, arricchito dagli interventi di enti del terzo settore con testimonianze di contrasto alle povertà sanitarie, la tavola rotonda con i rappresentanti delle professioni.

Per maggiori informazioni sul convegno: https://www.convegnosalute.it/2024/03/19/st7-2024/