"Disuguaglianze e salute mentale": il corso di formazione ECM dell'INMP in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato
Nel solco del suo impegno quotidiano di assistenza socio-sanitaria verso migranti, rifugiati, vittime della tratta e richiedenti asilo, l’INMP Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, il 24 giugno si è fatto promotore di un momento di riflessione e formazione sul tema “Disuguaglianze e salute mentale”. La giornata formativa rivolta a medici, psicologi, infermieri, tecnici di riabilitazione psichiatrica e terapisti occupazionali, ha avuto l’obiettivo di approfondire la relazione fra disuguaglianze e salute mentale attraverso i contributi di esperti che sono direttamente a contatto con alcuni degli ambiti maggiormente interessati da un fenomeno dinamico, strutturale e necessario che interessa l’Italia nel più ampio scenario internazionale.
La giornata di studio proposta dall’INMP, provider ECM - che tra i cardini della propria mission vede la realizzazione di programmi di formazione ed educazione sanitaria - ha coinvolto numerosi soggetti istituzionali, accademici e della ricerca quali Università La Sapienza di Roma, ASL RMA e RMB, Associazione Centro Astalli, Berlin Institut for Empirical Integration and Migration Research. Dalle molteplici prospettive di osservazione sul campo, studiosi ed esperti hanno fornito strumenti aggiornati per riconoscere le condizioni più interessate da disuguaglianze focalizzando le strategie adottate per intervenire sui determinanti di salute alla base di alcuni importanti problemi di salute mentale nella popolazione immigrata trasversalmente ad aree geografiche e socioculturali.
Tra i temi che hanno strutturato i panel della giornata formativa: i case study che attraversano disuguaglianze e fenomeni migratori, con il Prof. Maurizio Marceca della Sapienza di Roma e Presidente della SIMM; il ruolo e le prospettive della Mediazione linguistico-culturale in sanità; le nuove sfide relative alla questione dei Rifugiati in Germania verso un approccio psicosociale; la tutela della salute degli operatori dedicati al trattamento di persone immigrate come determinante della qualità dell’assistenza e fattore di prevenzione delle malattie stress-correlate.
“L’impegno dell’Istituto – ha evidenziato a margine della giornata formativa Concetta Mirisola, Direttore Generale dell’INMP - è fronteggiare, all’interno del servizio sanitario nazionale, le sfide sanitarie delle popolazioni più vulnerabili, attraverso un approccio transculturale e orientato alla persona. Il nostro obiettivo strategico è quello di sviluppare, in sinergia con gli enti locali e nazionali, politiche nazionali di sanità pubblica e sistemi innovativi per contrastare le disuguaglianze di salute in Italia, rendendo più agevole l’accesso al servizio sanitario nazionale per i gruppi sociali più svantaggiati e assicurando un alto livello di qualità delle prestazioni fornite. Un obiettivo che perseguiamo attraverso l’assistenza socio-sanitaria, la ricerca sulla promozione della salute, progetti clinici e lo studio di modelli sperimentali per la gestione di servizi sanitari dedicati; ma anche con l’attivazione di programmi di formazione e di educazione sanitaria e la creazione di un Osservatorio epidemiologico nazionale sull’immigrazione e l’impatto della povertà sulla salute della popolazione. In questa dimensione siamo supporto alla rete nazionale e punto di riferimento per l’assistenza d’avanguardia ai neglectis rejectisque del nostro secolo. Questo è il nostro impegno, rivolto a superare le distanze e a riconoscere a tutti – italiani e stranieri – i diritti fondamentali e pari dignità sociale, ricostruendo in questo modo, giorno per giorno, quei legami che tengono insieme la società. Per questo oggi più che mai è importante la stretta collaborazione tra tutti coloro che, nel settore pubblico e del privato sociale, lavorano per una vera accoglienza e per una positiva integrazione. Nell’ascolto partecipe, concreto e solidale dei bisogni dell’Altro”.