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La crisi colpisce la salute dei bambini: su Repubblica.it l'allarme lanciato nel 69/mo Congresso nazionale della Società italiana di pediatria (Sip)

Pediatri: "Aumentano le malattie"

La crisi colpisce la salute dei bambini: su Repubblica.it l'allarme lanciato nel 69/mo Congresso nazionale della Società italiana di pediatria (Sip)

Crescono alcune patologie infettive, mentre si riducono i servizi di assistenza per i piccoli con malattie croniche. E le difficoltà economiche tagliano i bilanci destinati ai bebè. Peggiorano le condizioni generali legate a igiene e alimentazione.

A pagare lo scotto della crisi economica che sempre di più attanaglia le famiglie italiane sono anche i bambini: peggiorano le condizioni generali legate a igiene e alimentazione e già si osserva un trend di crescita per alcune malattie infettive, mentre si riducono i servizi di assistenza per i piccoli con malattie croniche. È un'allerta ma anche un appello alle istituzioni quello lanciato dai pediatri riuniti a Bologna per il 69/mo Congresso nazionale della Società italiana di pediatria (Sip): non devono essere i bambini a pagare il prezzo di questo momento difficile.

Non ci sono stime ufficiali, ma indicatori certamente preoccupanti, dicono i pediatri sulla base della loro esperienza sul territorio: "Il primo fenomeno che stiamo osservando - afferma il presidente Sip Giovanni Corsello - è che sempre di più i bimbi vengono alimentati con prodotti non adatti a loro, e comunque non per l'infanzia, a partire dall'uso del latte vaccino sin dai primi mesi di vita proprio per il suo costo inferiore". Ma gli specialisti registrano pure un trend di crescita, in alcune Regioni, per certe malattie infettive: "Ciò - spiega Corsello - pure a causa del ridotto ricorso alle vaccinazioni a pagamento in alcune realtà, come quelle per la meningite e il virus Hpv".

In peggioramento, poi, le condizioni generali dei piccoli con malattie croniche: "Con la crisi - avverte il presidente Sip - si riducono i servizi di assistenza e ci possono essere maggiori problemi nella fornitura dei cosiddetti farmaci 'orfani' per la cura delle malattie rare, spesso medicinali molto costosi". Si rischia dunque una maggiore 'penalizzazione', denunciano gli specialisti, proprio dei bambini più fragili. Sempre a causa della crisi, stima Corsello, si registra in generale una "riduzione del 20-40% degli accessi agli ambulatori, anche pediatrici, con pagamento del ticket".

I bambini che vivono in famiglie povere, rileva il pediatra Mario De Curtis dell'Università La Sapienza di Roma, "vanno anche incontro più frequentemente a disturbi comportamentali e psichiatrici. Oggi - ricorda - sono circa 1,8 mln i ragazzi che vivono in condizioni di povertà relativa e 700 mila in povertà assoluta, soprattutto al Sud". E più difficile è la condizione dei bambini stranieri: i figli di madri straniere, ad esempio, sulla base di una recente indagine nel Lazio su 300mila nati, sono più a rischio di parto prematuro anche per carenza di cure prenatali. Ancora: "Sono in aumento del 10% quest'anno gli accessi di famiglie italiane ai nostri ambulatori di assistenza gratuiti", afferma il direttore dell'Istituto nazionale per il contrasto delle malattie della povertà (INMP) Concetta Mirisola.

E se, secondo i dati del Policlinico Umberto I di Roma, i nati riconosciuti solo dalla madre hanno una frequenza doppia di disturbi respiratori, alcune situazioni di disagio sociale possono portare fino all'abbandono del proprio figlio: un fenomeno da contrastare, soprattutto con il perdurare della crisi, è l'appello dei pediatri, con una maggiore informazione sul 'parto anonimo' possibile in ospedale. Una modalità che, negli ultimi 5 anni, solo a Roma ha 'salvato' 237 bambini.

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