Salute e Migranti. Un approccio all’integrazione e alla cooperazione sanitaria nel Mediterraneo
Si terrà venerdì 17 e sabato 18 giugno 2011 il convegno Salute e Migranti. Un approccio all’integrazione e alla cooperazione sanitaria nel Mediterraneo organizzato dall’OMCeO (Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) di Messina, in collaborazione con l’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, INMP, AMSI e SIMM. Saranno due giorni dedicati alla tutela della salute delle popolazioni migranti che riuniranno i maggiori esperti nazionali, europei e mediterranei.
Il Convegno sarà suddiviso in due giornate (venerdì 17 e sabato 18 giugno 2011 - Sede, Hotel Hilton di Giardini Naxos), con una sessione pre-congressuale di workshop (pomeriggio di giovedì 16 giugno 2011), a carattere specificatamente sanitario, che vedranno la presenza di esponenti della sanità nazionale e mediterranea, nelle sedi ospedaliere di: Palermo, Messina, Taormina e Ragusa.
La prima giornata (venerdì 17 giugno – Sede, Hotel Hilton di Giardini Naxos) vedrà la presentazione dei programmi di cooperazione sanitaria per il sostegno alle popolazioni migranti e alle loro problematiche.
La seconda giornata (sabato 18 giugno - Sede, Hotel Hilton di Giardini Naxos) sarà, invece, dedicata ad una Tavola Rotonda sugli aspetti di cooperazione sanitaria, per favorire la collaborazione, attraverso lo scambio di esperienze di ricerca e di nuovi modelli organizzativi dell’intervento sanitario, assistenziale e clinico.
A conclusione del Convegno sarà stilato un Documento di Intesa tra le istituzioni partecipanti, per promuovere azioni comuni di cooperazione, volte alla tutela dei migranti, con l’obiettivo di assicurarne l’attuazione nei prossimi 24 mesi. Al convegno prenderanno parte, tra gli altri, la Dr.ssa Concetta Mirisola, Commissario Straordinario dell’INMP, e il Dr. Tullio Prestileo, responsabile scientifico dell’INMP della Sicilia. In allegato alla pagina è disponibile il programma dell’evento.
I perché di questo convegno
Quanto accaduto negli ultimi mesi nell’isola di Lampedusa, appendice avanzata di un dramma umano che coinvolge l’intero bacino mediterraneo, ha posto, come prioritaria, all’attenzione delle istituzioni prima, degli organismi e associazioni sanitarie poi, e infine dell’opinione pubblica, la “questione migranti” come fulcro di una svolta nelle relazioni tra l’Europa e i Paesi mediterranei.
I cambiamenti in atto nel Nord Africa impongono, infatti, alle istituzioni l’assunzione del difficile compito di ridisegnare non solo una più adeguata strategia di relazioni, ma soprattutto sollecitano lo sviluppo e l’implementazione di programmi condivisi di cooperazione, come primo momento necessario per garantire e tutelare diritti umani universali.
È soprattutto il terreno sanitario, per le sue peculiarità umane, quello più fertile, per dare avvio, in modo strategico, ad azioni di scambio, di collaborazione e di trasferimento di conoscenze per avviare percorsi comuni forieri di stabilità e pace.
La Regione Siciliana è, poi, nel contesto attuale, privilegiata terra di approdo di cospicui flussi di popolazioni migranti, che pongono al mondo sanitario e socio-sanitario europeo, nazionale e regionale, nuovi e diversi compiti di coordinamento, assistenziali, di accoglienza e sorveglianza sanitaria. Una situazione, che chiama in causa la responsabilità etica dei professionisti medici a tutti i livelli, che richiede il possesso di nuove conoscenze e competenze di mediazione culturale e di approccio al percorso clinico nei confronti dei pazienti migranti, portatori di propri sistemi simbolici e culturali. E che anche spinge verso azioni più fattive di confronto e cooperazione con il mondo sanitario dei Paesi mediterranei, che molto possono comunque offrire per comprendere le problematiche dei pazienti migranti.
Attualmente, si stima che nel mondo vi siano circa 200 milioni di migranti e rifugiati, con un aumento del 50%, registrato negli ultimi 35 anni. E il trend di crescita sembra destinato a continuare, tanto che le proiezioni indicano che il numero di migranti per
il 2050 sarà di 230 milioni. Per questi motivi, il tema “salute” nei confronti delle popolazioni migranti ha assunto un valore sempre maggiore, tra gli operatori sanitari e non solo, nel dibattito sui diritti, nell’ottica di ridurre, con l’accesso e la fruibilità dei servizi di salute, le diseguaglianze sociali e il carico per la salute pubblica che queste comportano.
Aspetti, oggi, resi ancora più acuti dall’emergenza, che ha coinvolto l’isola di Lampedusa.
Affrontare, quindi, in modo programmatico e progettuale il tema salute del migrante in un contesto di interesse per la sanità pubblica dei paesi di accoglienza, sempre più a componente multi-etnica e multi-razziale, può rappresentare un primo passo nell’aggiornamento di approcci centrati sull’individuo e sulla realtà dei bisogni della comunità, per assicurare al meglio l’equità e il raggiungimento di standard di cura per tutti.
Il Convegno, che l’Ordine dei Medici di Messina organizza in collaborazione con l’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, INMP, AMSI e SIMM, per i giorni di venerdì 17 e sabato 18 giugno 2011, con una sessione di worshop pre-congressuali giovedì 16 pomeriggio (distribuiti tra Palermo, Messina, Taormina e Ragusa), a Giardini Naxos (Taormina), parte proprio dalla riflessione e dalla drammatica urgenza di queste tematiche.
Da una parte si vuole, infatti, presentare il ruolo che il mondo sanitario nazionale e regionale può offrire ad eventuali programmi e progetti di cooperazione sanitaria. Dall’altra, si vogliono anche mettere in luce tutte le problematiche relative alle nuove competenze e modalità, che il mondo sanitario deve possedere per prendere in carico l’assistenza sanitaria dei migranti, condividendo questo processo con il mondo sanitario mediterraneo, attraverso il confronto cooperativo, per migliorare i percorsi di assistenza nei paesi dell’area e garantire a tutti, senza alcuna distinzione e in modo equo, il diritto alla salute.