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Progetto CARE - L’INMP a Catania per formare gli operatori dei team multidisciplinari

Progetto CARE - L’INMP a Catania per formare gli operatori dei team multidisciplinari

Si è tenuto a Catania, nelle giornate del 23 e 24 novembre scorsi, l’evento formativo “Salute e Migrazione: l’approccio transculturale”, nell’ambito del progetto europeo CARE - Common Approach for REfugees and other migrant’s health, con il supporto dell’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro, che ha ospitato l’evento. Il progetto, coordinato dall’INMP, ha l’obiettivo di promuovere e sostenere la salute dei migranti in cinque Stati a forte pressione migratoria: Croazia, Grecia, Italia, Malta e Slovenia. L’evento formativo, dedicato alle diverse professionalità coinvolte nella presa in carico della salute dei migranti nei contesti di arrivo, è mirato a rafforzare questo approccio comune, fornendo spunti teorici e operativi per la promozione di modelli condivisi ed efficaci, che mettono al centro i concetti della transculturalità e della multidisciplinarietà. Nello specifico, le due giornate formative sono state improntate al confronto e all’integrazione delle conoscenze e delle competenze dei partecipanti rispetto al processo di accoglienza, orientamento e assistenza sanitaria ai migranti. Sono stati forniti strumenti teorici, metodologici e operativi ed è stato rafforzato il sistema di networking tra operatori, istituzioni e stakeholder coinvolti nella gestione di tale processo.

I lavori sono stati aperti dal Direttore Generale dell’INMP Concetta Mirisola e da Angelo Pellicanò, Direttore Generale dell’AO Cannizzaro, per proseguire con gli interventi di Gianfranco Costanzo (presentazione del progetto e patto formativo con l’aula), di Alessandra Diodati (contestualizzazione del fenomeno migratorio e quadro epidemiologico) e di Laurence Salé (normativa in materia di immigrazione e asilo e diritto alla tutela della salute della popolazione straniera). Nel pomeriggio è stato affrontato il tema dei diritti con Mauro Palma, Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, e dell’applicazione della normativa in Sicilia e nei Centri di accoglienza, con Mario Raspagliesi e Costantino Giordano, rispettivamente per l’AO Cannizzaro e UNHCR. La giornata formativa si è conclusa con una proficua discussione in aula su casi pratici.

L’approccio pratico-operativo è stato mantenuto anche nella seconda giornata, che ha visto gli interventi dell’antropologa Miriam Castaldo, della psicologa Adela Gutierrez e, nuovamente, della mediatrice Laurence Salé. La giornata del 24 è stata infatti dedicata all’approfondimento degli aspetti legati ai concetti di salute, malattia e cura nella diverse culture, alla comunicazione interculturale, alla mediazione transculturale in ambito sanitario e alla relazione tra operatori e stranieri migranti. Temi sui quali è basato il modello di intervento dell’Istituto stesso, che coinvolge medici, psicologi, mediatori transculturali e antropologi nel poliambulatorio di Roma e negli Hotspot di Lampedusa e Trapani-Milo e che tende a sviluppare sistemi innovativi per contrastare le disuguaglianze di salute in Italia e rendere più agevole l’accesso al SSN da parte dei gruppi sociali più svantaggiati.