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Svolgimento di prestazioni sanitarie specialistiche presso i CPSA di Lampedusa e Trapani

L'ambulatorio INMP a Trapani e Lampedusa

L’INMP ha assicurato la propria presenza presso il Centro per il primo soccorso e l’accoglienza di Lampedusa e il Centro per Migranti di Trapani Milo, dal 18 aprile 2016 al 30 settembre 2017, con un team socio-sanitario multidisciplinare col fine di garantire alle persone migranti sbarcate assistenza medico-specialistica di secondo livello. La presenza dell’INMP - centro di riferimento della rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio sanitario legate alle popolazioni migranti e alla povertà nonché centro per la mediazione transculturale in campo sanitario - è stata il risultato di una Convenzione stipulata con il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno.

L’Istituto, che promuove un modello transculturale di presa in carico del paziente straniero orientato anche all’appropriatezza delle prestazioni sanitarie erogabili dal SSN, ha assicurato nei due Centri supporto clinico-diagnostico e di mediazione transculturale per l’appropriato inquadramento specialistico dei bisogni di salute espressi dalla popolazione immigrata, minori inclusi. L’INMP ha integrato il personale socio-sanitario presente nei Centri con tre medici specialisti (infettivologo, dermatologo, pediatra auxologo), uno psicologo dell’età evolutiva e due mediatori transculturali esperti in ambito sanitario. L’assistenza medico-specialistica dell’INMP ha coperto i bisogni sanitari della popolazione ospite dei Centri con una presenza giornaliera di sette giorni alla settimana, consentendo la funzionalità del servizio nell’arco delle 24 ore.

Fattore di riferimento importante nell’implementazione di questa missione nei due Hotspot siciliani è l’interrelazione che essa ha avuto , almeno fino al mese di febbraio 2017, con il progetto europeo CARE di cui l'INMP era soggetto capofila. Il progetto CARE - Commmon Approach for REfugees and other migrants' health è stato co-finanziato dall’Agenzia CHAFEA della Commissione Europea (Consumers, Health, Agriculture and Food Executive Agency) nell’ambito del Terzo Programma Quadro (2014-2020), che invita gli Stati Membri a forte pressione migratoria ad adottare, tra l’altro, modelli sanitari multidisciplinari all’interno degli Hotspot nell’ottica della presa in carico appropriata della salute dei migranti. Tale progetto ha visto il coinvolgimento di 15 partner tra italiani ed europei, pubblici e privati, in Grecia, Slovenia, Croazia e Malta e aveva come obiettivo principale la standardizzazione degli approcci di salute attraverso piani comuni di formazione degli staff multidisciplinari che operano sulla base delle previsioni nazionali disponibili.

 

Risultati delle attività sanitarie erogate dal 18 aprile 2016 al 31 ottobre 2017

Presso gli hotspots di Lampedusa e di Trapani Milo sono state visitate 6.502 persone per un totale di 11.696 accessi.

Rispetto alle patologie maggiormente riscontrate, le più frequenti sono state la scabbia, il prurito, l'impetigine e le altre affezioni correlate mentre quelle di natura infettiva come la varicella e la sindrome da raffreddamento, seppur presenti, hanno avuto un impatto minore sulla popolazione inviata a consulenza specialistica.
In merito, invece, alle caratteristiche demografiche della popolazione assistita nei due hotspots, circa il 90% proveniva dall’Africa subsahariana (Nigeria, Costa D’Avorio, Eritrea e Guinea), la popolazione maschile è risultata quella più numerosa mentre la classe di età compresa tra i 18 e i 34 anni è stata quella più rappresentativa (75%). Sono stati visitati 1.245 minori (accompagnati e non dalle loro famiglie), mentre le visite psicologiche sono state 1.924.

Inoltre, si sottolinea che hanno riscontrato buoni risultati i laboratori di alfabetizzazione e di socializzazione realizzati dalla psicologa presso l’Hotspot di Lampedusa.