Viminale, 1500 arrivi dalla Libia con i corridoi umanitari: l’INMP firma il nuovo protocollo
20 dicembre 2023 - Firmato mercoledì 20 dicembre il nuovo protocollo d’intesa tra Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione, l’Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR), l’Arci, la Comunità di S. Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche e l’INMP, che permetterà a 1500 rifugiati e persone che necessitano di protezione internazionale di essere evacuati dalla Libia all’Italia nell’arco di tre anni.
Il nuovo protocollo rinnova l’impegno già avviato dall’Italia nel 2017 che ha permesso l’arrivo di 1300 persone nel nostro paese, grazie a meccanismi di evacuazione o tramite i corridoi umanitari.
Le evacuazioni riguarderanno persone costrette a fuggire dai loro paesi a causa di guerre e violenze che si trovano temporaneamente in Libia. Tra loro, bambini, donne vittime di tratta, persone sopravvissute alla violenza e alla tortura e persone in gravi condizioni di salute, che saranno individuate dall’UNHCR, anche in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e l’ARCI.
Le persone evacuate saranno trasferite in parte in strutture del Sistema accoglienza integrazione (Sai), a carico del ministero dell’Interno, distribuite su tutto il territorio nazionale e in parte in strutture gestite dalle stesse associazioni firmatarie.
“L’INMP, in linea con il mandato affidatogli del Ministero della Salute e con le indicazioni approvate a livello nazionale, è lieto di proseguire nel suo impegno per l’assistenza sanitaria alle persone migranti neo-giunte”, ha dichiarato il Direttore generale dell’INMP Cristiano Camponi. L’Istituto assicurerà, infatti, una valutazione sanitaria individuale e l’assistenza medica iniziale alle persone in arrivo presso gli aeroporti, verificando in particolar modo l’eventuale presenza di patologie infettive trasmissibili e di altre patologie che necessitino una presa in carico immediata.
I canali regolari e sicuri, tra cui le evacuazioni di emergenza, i corridoi umanitari, il reinsediamento ed il ricongiungimento familiare permettono ai rifugiati di ricostruirsi un futuro in dignità senza essere costretti a intraprendere viaggi pericolosi nelle mani dei trafficanti. Allo stesso tempo sono un segnale tangibile di solidarietà verso i paesi a basso e medio reddito che ospitano il 75% dei rifugiati nel mondo.