Tolleranza zero: l’INMP contrasta la violenza di genere
Un altro 25 Novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Da 22 anni ormai, anno dopo anno, in questa data si ricordano le vittime delle disuguaglianze di genere, donne di ogni appartenenza, di ogni provenienza, di ogni status sociale, di ogni età, che hanno subito violenza psicologica, economica, fisica, sessuale, minacce, coercizione, privazione arbitraria della libertà, atti persecutori, stupro, femminicidio. La violenza avviene spesso in luoghi non sospetti: la casa, il lavoro, i luoghi di svago. Donne, ma anche bambine, la cui vita è marcata per sempre, se non spezzata anzitempo, e spesso per mano di parenti, amici, conoscenti. Ogni anno in questa data si scorrono le statistiche, e anche quest’anno non sono rassicuranti, anzi destano sempre più preoccupazione per i numeri e la gravità degli atti perpetrati.
In Italia, di fatto, il fenomeno che coinvolge donne italiane e straniere, ha un'incidenza tale, sulla popolazione, da configurarsi come un problema di “salute pubblica”. Tale fenomeno, in buona parte sommerso, è andato acuendosi sensibilmente con le misure restrittive adottate per contrastare la pandemia da Covid-19. Di fronte a fenomeni gravi e intollerabili come questo, è un dovere etico operare per sensibilizzare e formare tutti gli operatori coinvolti, a partire dall’ambito sanitario, ma non solo. La violenza di genere è una violazione dei diritti umani e una discriminazione riconosciuta a livello internazionale, e va contrastata in ogni modo possibile e su larga scala.
L’INMP, Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà, è da sempre in prima linea nel contrasto della violenza di genere attraverso attività specifiche: l’accoglienza delle donne vittime di violenza e l’offerta formativa mirata.
L’Istituto da anni opera per l’emersione del fenomeno e la presa in carico - psicologica, sociosanitaria e umana - delle donne che hanno subito violenza, attraverso percorsi sanitari e di empowerment, volti a sostenerle nel superamento del trauma e nel percorso di emancipazione dalla violenza. Con questo obiettivo, l'INMP ha elaborato un “Percorso culturalmente sensibile”, una procedura volta al riconoscimento, all’accoglienza e alla presa in carico di chi ha subito violenza, che prevede un approccio metodologico basato anche sulle specificità culturali della donna e sulla sua provenienza. L'attenzione agli aspetti ambientali contingenti e alla provenienza culturale risulta, infatti, fondamentale sia per l’abbattimento delle barriere che ostacolano l’accesso ai servizi sanitari da parte delle donne vittime di violenza, sia per migliorare la qualità delle prestazioni.
La notevole esperienza acquisita negli anni dall’Istituto viene utilizzata per lo sviluppo di corsi di formazione mirati. In particolare, a cavallo tra il 2020 e il 2021, l’INMP ha realizzato un corso plurimodulare, erogato in modalità FAD, con l’obiettivo di fornire gli elementi fondamentali per una lettura in chiave transculturale della violenza di genere e i possibili strumenti di contrasto al problema in ambito sanitario, ponendo l’accento sulla costruzione di reti di servizi capaci di farsi carico della multidimensionalità dei bisogni, espressi e non, della donna. Proprio oggi, 25 novembre 2021, l’Istituto propone un’azione formativa, di tipo residenziale, dal titolo "Violenza di genere e approccio culturalmente sensibile: case studies", che integra le tematiche già affrontate tramite FAD.
L’INMP continuerà a impegnarsi quotidianamente, attraverso le sue molteplici attività, per prevenire questo tipo di violazioni, rafforzare la consapevolezza e restituire dignità e speranza di un futuro migliore alle donne che hanno subito violenza.