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L’INMP per la Giornata Internazionale del Migrante 2021

L’INMP per la Giornata Internazionale del Migrante 2021

Il 18 dicembre si celebra la Giornata Internazionale dei diritti dei Migranti, istituita nel 2000 dalle Nazioni Unite, dieci anni dopo la ratifica della Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle Loro Famiglie. Il testo della Convenzione è costituito di 93 articoli e, sebbene il suo processo di ratificazione sia tuttora incompleto (è stato infatti approvato solo da 56 Paesi, in gran parte di provenienza e non di destinazione dei flussi migratori), costituisce, ancora oggi, lo strumento più completo di tutela su base universale dei diritti umani dei lavoratori migranti, indipendentemente dal loro status giuridico. La giornata si pone, quindi, l’obiettivo di riflettere sul fenomeno migratorio e sulle tematiche ad esso correlate, con una particolare attenzione verso le discriminazioni, i trattamenti disumani e lo sfruttamento dei lavoratori migranti e delle loro famiglie.

Lavoro e salute sono strettamente interconnesse. La letteratura scientifica da anni dimostra come le fasce della popolazione più svantaggiate dal punto di vista lavorativo, sociale ed economico abbiano maggiore probabilità di sviluppare problemi di salute. Se questa affermazione resta valida sempre, assume una maggiore dimensione critica in questi tempi, caratterizzati dalla pandemia da SARS-COV-2. La disoccupazione o la tipologia di mansione svolta sono tra i principali fattori di natura sociale che generano disuguaglianze a livello sanitario. Gli immigrati presentano un maggior rischio di infortuni e malattie professionali. Le barriere linguistiche e culturali, una limitata o nulla conoscenza dei propri diritti e la diffusione della pratica del lavoro in nero: l’insieme di questi fattori genera una sottostima dei dati in merito agli infortuni dei lavoratori stranieri e non permette una reale sorveglianza e risoluzione del problema. La tutela della salute è un diritto universale, un bene essenziale, e rispondere ai bisogni dei più vulnerabili in maniera efficace non è solo un atto di civiltà, ma un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione. La salute, dunque, al pari di altri diritti fondamentali quali l’istruzione e il lavoro, diviene un viatico imprescindibile al percorso di integrazione dei migranti.

L’INMP - Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà - prova, ogni giorno, a rispondere a questa necessità. In qualità di Centro di riferimento della Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legato alle popolazioni migranti l’Istituto si occupa, attraverso le attività di assistenza socio-sanitaria, ricerca e formazione, del fenomeno migratorio e dei problemi di salute derivanti dalla migrazione o da condizioni di vita di estrema precarietà e fragilità. Nel nostro poliambulatorio di Roma sono presenti i servizi di primo livello, come pure le principali specializzazioni legate alla medicina delle migrazioni e alle malattie più strettamente connesse alla povertà. Le persone straniere non vengono solo assistite e curate, ma anche accolte e ascoltate, vengono prese in carica tramite un approccio olistico e transculturale, e i servizi sono centrati sui loro bisogni individuali, sanitari e sociali.

Rimettere al centro la giustizia sociale, superando le diseguaglianze e le discriminazioni economiche, sociali, culturali e sanitarie. Trasformare gli invisibili in persone, non solo in forza lavoro da sfruttare. Promuovere una visione solidale ed inclusiva della società. La giornata internazionale del Migrante dovrebbe servire a questo: ricordare le priorità dell’agire pubblico per garantire a tutti, nessuno escluso, l’effettivo soddisfacimento dei propri diritti.