L’INMP per la XVIIa Giornata Mondiale del Rifugiato
Roma, 20 giugno 2017 - Nella XVII Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento voluto dall’Assemblea generale dell’Onu per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo, l’INMP si associa a tutti coloro che, ovunque nel mondo, si battono per la pace e la sicurezza dei popoli ed è in prima linea per garantire il diritto alla salute e il rispetto della dignità dei rifugiati e dei richiedenti asilo che raggiungono il nostro Paese. Diritto sancito dalla nostra Costituzione e fruibile giornalmente nei propri ambulatori di Roma e presso gli hotspot di Lampedusa e Trapani-Milo, dove gli operatori dell’INMP assicurano l’accesso ai servizi sanitari ai migranti appena giunti sul territorio italiano.
“La scelta di dedicare un giorno a queste persone altamente vulnerabili - dichiara il Direttore Generale Concetta Mirisola - si fonda sull’intento di intensificare gli sforzi per prevenire e risolvere i conflitti e contribuire alla pace e alla sicurezza dei popoli in diversi paesi dove imperversano guerre e violenze e garantire ai rifugiati i diritti fondamentali, sanciti nella Risoluzione dell’Assemblea Generale del 2000 e dalle leggi dei rispettivi Paesi. Nonostante gli sforzi degli ultimi anni, i problemi relativi ai rifugiati e principalmente alla loro sicurezza sono ancora allarmanti e la china appare ancora molto ripida. Ancora ieri è giunta la notizia di un’altra strage nel Mar Mediterraneo, con un bilancio drammatico di 126 morti e 4 superstiti. Solo per restare al 2017 sono stati circa 1900 i migranti deceduti in mare e dal 2000 ad oggi le vittime nel Mare Nostrum sono state più di 30.000. Numeri agghiaccianti dietro i quali si celano persone in fuga da guerre, carestie e ogni tipo di violenza, disposte a rischiare e a perdere la propria vita per un futuro migliore e dignitoso”.
Si contano oltre 65 milioni di rifugiati al mondo, circa due milioni dei quali vivono nell’Unione europea e, malgrado si parli quasi quotidianamente del fenomeno, delle torture e delle situazioni aberranti di sfruttamento dalle quali queste persone fuggono, una strategia globale in grado di bloccare e quindi prevenire gli eventi tragici che portano milioni di persone ad abbandonare tutto, eccetto la voglia di sopravvivere e la speranza di un futuro migliore, non è ancora stata messa a punto. Come pure sono necessarie, oggi più che mai, scelte di sistema lungimiranti che facilitino un’immigrazione regolare, attraverso mezzi di trasporto sicuri e controllati e un iter burocratico snello per evitare pericolose lungaggini nell’attesa del riconoscimento dello status giuridico di queste popolazioni. “Dare a tutte queste persone la possibilità di intraprendere una strada più agile e sicura - dichiara Mirisola - sarebbe un gesto di grande coerenza, civiltà e umanità. Bisogna riconoscere che il nostro Paese, pur tra mille difficoltà, ha fatto passi in avanti nella presa in carico dei richiedenti asilo e dei loro diritti umani, primo fra tutti il diritto alla salute, ma migliorare è sempre possibile ed è anche auspicabile. Un giorno dedicato ai Rifugiati è un momento importante per sollecitare ulteriori riflessioni, far maturare nuove strategie e nuovi programmi. Non può considerarsi quindi il punto di arrivo, bensì la partenza verso un rifugio sicuro – dove vivere e prosperare - per milioni di persone in fuga dai loro Paesi, strappati dalle loro radici. Allo stesso tempo, è l’opportunità per tutti noi di acquisire una maggiore consapevolezza di un’umanità che si muove, spesso in maniera forzata, che è detentrice di diritti che vanno tutelati e rispettati. Una giornata, oggi più che mai significativa, perché ci ricorda il valore della solidarietà quale veicolo fondamentale di crescita umana e culturale, foriero di un futuro di crescente benessere per tutti, insieme”.