18 dicembre 2016 - L'INMP per la giornata internazionale dei migranti
Con il suo impegno quotidiano, 7 giorni a settimana, e il suo modello socio-assistenziale integrato di presa in carico delle persone più fragili e svantaggiate tra cui migranti, rifugiati, profughi, minori stranieri accompagnati e non, l’INMP partecipa alle celebrazioni per la Giornata Internazionale dei Migranti.
La data è legata al 18 dicembre del 1990, quando, al termine di un percorso quasi ventennale, l’Assemblea delle Nazioni Unite adottò la Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti. Fu una tragedia dell’immigrazione, verificatasi nel 1972, a spingere la comunità internazionale ad avviare un confronto che avrebbe portato all’adozione di questo strumento giuridico, per tutelare quanti hanno lasciato il loro Paese d’origine per costruirsi altrove un futuro migliore. Un camion che ufficialmente doveva trasportare macchine da cucire, ebbe un incidente all’interno del tunnel del Monte Bianco. Morirono 28 lavoratori originari del Mali che, nascosti nel rimorchio, cercavano di raggiungere la Francia.
“Da allora siamo stati testimoni dell’inaccettabile perdita di migliaia di vite umane, di migranti morti nel tentativo di fuggire da guerre, carestie, disastri ambientali e ogni tipo di violenza mentre cercavano altrove una vita migliore. Sono quasi 5000, solo per restare ai primi dieci mesi di quest’anno. Quello che sta per chiudersi è stato un altro anno doloroso per profughi e migranti - dichiara Concetta Mirisola, Direttore Generale dell’INMP - ma anche per chi, come noi, tutti i giorni dell’anno, sia negli ambulatori di Roma che negli hotspot di Lampedusa e Trapani, è impegnato a tutto campo per offrire a queste persone accoglienza, assistenza sociosanitaria e ascolto, a dispetto di muri, respingimenti e fili spinati. Nel solco della vocazione universalistica del Servizio sanitario italiano e della necessità che tale universalismo venga sempre di più orientato a “privilegiare” le persone più vulnerabili, che oggi soffrono più di altri di una difficoltà di accesso efficace al sistema, il modello dell’INMP è centrato su un’assistenza sanitaria di carattere inclusivo, offerta in un’ottica di piena accessibilità e prossimità, sulla presa in carico integrata della persona che da noi coinvolge medici, psicologi, antropologi e mediatori transculturali che all’INMP parlano oltre 30 lingue per meglio orientare e assistere gli stranieri. Il nostro modello di presa in carico, infatti, è centrato sulla persona, ed è un modello saldamente radicato nei diritti umani fondamentali, tra cui quello primario del diritto alla salute, diritto universalmente riconosciuto, e a cui cerchiamo di dare concrete risposte attraverso diversi ambiti di attività. L’Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà, che è Centro di riferimento della Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legato alle popolazioni migranti, nonché Centro per la mediazione transculturale in campo sanitario, è dunque autenticamente in sintonia con il significato di questa Giornata e con la Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti, che tra i suoi 93 articoli, sancisce una lunga serie di diritti tra cui quello dell’accesso alle cure essenziali.
All’INMP le persone migranti non ricevono solo diagnosi e cura delle malattie - conclude il DG Mirisola - ma anche accoglienza e ascolto: solo così si contribuisce concretamente al mandato universalistico della salute come diritto di tutti, principio sancito nella nostra Costituzione, che invita e richiama alla responsabilità politica, civile, e soprattutto umana, nei loro confronti”.