Dopo la TBC tornano le malattie dimenticate – Su “Il Salvagente” intervista alla dr.ssa Chiara Pajno, infettivologa dell’INMP
di Valentina Corvino
Tubercolosi, ma anche morbillo, sifilide, meningite. Mali che ritenevamo debellati e che, invece, ricompaiono in Italia. Ecco perché
Morbillo, sifilide, meningite, tubercolosi e poliomielite. In Italia e in Occidente riaffiorano le antiche paure. Non solo, dunque, la tubercolosi tornata prepotentemente a riempire le pagine di giornali dopo il maxi contagio a Roma (i cui contorni, dopo la denuncia del Codacons, sono ancora poco chiari). Ma una lunga serie di malattie “dimenticate” che entrano nei nostri confini con gli spostamenti delle popolazioni diventati più frequenti che nel passato. Gli immigrati, dunque, ma non come nuovi “untori”. Piuttosto come contagiati proprio qui, in uno dei paesi più industrializzati del mondo.
Secondo una ricerca del Naga l’Associazione volontaria di assistenza socio-sanitaria e per i diritti di stranieri e nomadi, nella maggior parte dei casi ci troviamo di fronte a una popolazione immigrata sostanzialmente giovane e sana su cui vanno a incidere fattori di rischio comuni in situazioni di povertà. Le precarie condizioni di vita, di lavoro, la mancanza di informazioni, lo scarso accesso alle strutture sanitarie e la promiscuità cui li costringiamo a vivere gravano, dunque, pesantemente sul benessere dei migranti, portando a esaurimento il “patrimonio di salute” di cui sono portatori.
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